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giovedì 12 gennaio 2017

Zygmunt Bauman - Non è vero che la felicità significhi una vita senza problemi

Non è vero che la felicità significhi una vita senza problemi. 
La vita felice viene dal superamento dei problemi, dalla lotta con i problemi, dal risolvere le difficoltà, le sfide. Bisogna affrontare le sfide, fare del proprio meglio, sforzarsi. 
Si raggiunge la felicità quando ci si rende conto di riuscire a controllare le sfide poste dal fato. 
Si tratta della gioia derivante dal superamento delle difficoltà, dalla lotta contro i problemi, che vengono affrontati di petto e superati. 
Invece ci si sente persi se aumentano le comodità.
Abbiamo tutto. Abbiamo tutto quello che ci serve per evitare la fame, la miseria, la povertà, ma una
cosa che non abbiamo, una cosa che non ci può essere fornita dallo Stato, dai politici che stanno in
alto, è lo stare insieme agli altri, stare con altre persone, far parte di un gruppo.
Di questo ti devi occupare tu.
Le persone che sono abituate ad essere indipendenti stanno perdendo la capacità di accettare la
convivenza con altra gente, perché sono già state private della capacità di socializzare.
È molto stancante, ci vogliono molti sforzi, molta attenzione, bisogna negoziare, rinegoziare,
ridiscutere, concordare, ricreare. L'indipendenza ti priva delle capacità di fare tutto questo.
Noi adesso dividiamo le nostre vite tra due mondi diversi: online e offline, connessi e non connessi.
La vita online è in gran parte priva di rischi, i rischi della vita. È molto semplice farsi degli amici su
Internet, in rete, non percepisci mai davvero la tua solitudine, se non ti piace l'atteggiamento che
hanno altri utenti devi solo smettere di comunicare con loro. Quando sei offline quello che vedi
inevitabilmente è la realtà, la varietà della razza umana. Le persone sono diverse, i passanti che
incontri, gli sconosciuti. Devi affrontare il bisogno di dialogare, di intraprendere una conversazione,
devi accettare il fatto che le persone sono diverse, che ci sono molti modi di essere umani. Quando
cominciamo un dialogo, non sappiamo mai come andrà a finire; magari invece di dimostrare che noi
siamo saggi e tutti gli altri sono stupidi scopriremo che gli altri sono saggi e noi siamo stupidi.
L'indipendenza ti priva della capacità di fare tutto questo.
Più siamo indipendenti meno siamo in gradi di fermare la nostra indipendenza e sostituirla con una
piacevolissima interdipendenza.
Quindi, in conclusione, l'indipendenza non è la felicità. Alla fine l'indipendenza porta a una vita
vuota, priva di senso, e a una completa assoluta inimmaginabile noia.

Zygmunt Bauman

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