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mercoledì 26 aprile 2017

Altomonte - Storia breve

Veduta di Altomonte (CS) ©Pasquale Fuscaldo

Fra le rosse terre di Calabria, nobile e antica, sorge Altomonte. 
Incastonata tra colline ricche di ginestre, mirti, farnie, ulivi secolari e antichi vigneti.
Le fanno da cornice come una maestosa scenografia naturale, i Monti d’Orsomarso ed il Massiccio del Pollino, per poi scorgere verso il mare, la fertile piana di Sibari. E' bagnata dai torrenti Grondo e Fiumicello (Galatro).
Tracce ed antichi reperti le danno un'antica nascita che si perde nella notte dei tempi. Calpestato, il suo territorio, già dai Magno-greci e dai Romani poi, che la rendono nodo commerciale importante con la fondazione di Balbia e la costruzione della via consolare Popilia/Annia, che l'attraversa. 
Alla caduta dell' Impero Romano seguono dominazioni bizantine, ottomane e normanne. 
E' proprio nel Medioevo che Altomonte raggiunge il suo splendore massimo. Signore di Brahalla (nome arabo che significa benedizione di Dio) e primo Conte di Altomonte è Filippo di Sangineto, reggente del re di Napoli Carlo d'Angiò, granduca delle terre di Toscana e siniscalco di Provenza, dona quella connotazione gotica che tuttora la caratterizza. Assisa, su uno dei suoi tre colli, come su trono regale, vi è Santa Maria della Consolazione, di stile gotico-angioino cistercense. 
Agli Angioini francesi, seguono gli spagnoli, che attraverso le famiglie dei Sanseverino e Ruffo di Calabria regalano un quattrocentesco convento domenicano su quattro piani, che ospitò il filosofo Tommaso Campanella e il novellista Matteo Bandello, i quali accrescevano la loro sapienza nella ricca biblioteca domenicana. 
Il Seicento ed il Settecento altomontese sono caratterizzati dall'espansione dei poteri clericali delle varie parrocchie in essa costruite, numerose sono le chiesette e le cappelle sparse su tutto il territorio, che proprio in questo periodo sono edificate. 
I moti rivoluzionari francesi che arrivano anche in Calabria, non lasciano esente Altomonte, infatti sono proprie dell'Ottocento la confisca dei beni ecclesiastici e la cacciata dei monaci, che lentamente logorano e spogliano dei suoi più grandi tesori le sue chiese ed i suoi conventi. 
Solo in epoca contemporanea uomini illuminati hanno reso questo immenso patrimonio artistico e culturale alla comunità, arricchendo ulteriormente l'antico Borgo con un teatro estivo e con strutture museali, ricche di opere d'arte.


Cronologia del nome
Epoca fenicia e romana: Balbia deriva dal Dio Baal o da un condottiero romano.
1065: Brahalla - Braellum - Bragallum in lingua saracena, significa benedizione di Dio.
1337: Altifluvium (Altofiume) con Filippo di Sangineto.
1343: Altomonte per volere della regina Giovanna I di Napoli.



Gruppo Facebook di Altomonte: https://www.facebook.com/groups/altomonte/


©Pasquale Fuscaldo & Giuseppe Capparelli

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