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mercoledì 4 ottobre 2017

Grande Inno ad Aton del faraone Akhenaton



Grande Inno ad Aton del faraone Akhenaton
(XIV secolo a.C.)

Bello è il tuo rifulgere all'orizzonte,
o Aton vivente, principio della vita!
Quando sorgi all'orizzonte orientale,
colmi ogni terra della tua bellezza.
Sei luminoso e grande e splendente,
e sei alto sopra ogni terra.
I tuoi raggi avvolgono le terre,
fin dove si estende tutto ciò che hai creato.
Tu sei Ra, e arrivi fino ai loro confini,
e domini su tutti tramite il tuo diletto figlio.
Tu sei distante, eppure i tuoi raggi sono sulla terra;
tu sei davanti alla loro faccia, eppure non si conosce il loro cammino!
Quando cali all'orizzonte occidentale,
la terra piomba nell'oscurità, come se fosse morta.
Essi dormono nella loro camera, le teste imbacuccate,
e nessun occhio vede l’altro.
Benché siano state portate loro via tutte le cose di sotto la testa,
non se ne sono accorti.
Ogni leone esce dalla sua tana,
e tutti i serpenti che mordono.
Fuori c’è la tenebra e la terra tace
perché colui che la creò posa nel suo orizzonte.
Quando la terra schiarisce e tu ti levi all’orizzonte,
e brilli come l’Aton del giorno,
Quando disperdi l’oscurità e mostri i tuoi raggi,
i Due Paesi sono in festa,
Tutti sono svegli e in piedi,
perché tu li hai fatti alzare.
Si lavano il corpo e indossano i loro abiti,
e le loro mani lodano il tuo sorgere.
L’intero paese si accinge al lavoro!

Tutte le bestie sono contente nei loro pascoli,
e gli alberi e le erbe verdeggiano.
Gli uccelli volano via dei loro nidi,
e le loro ali lodano la tua Essenza Divina.
Tutte le fiere selvagge si destano,
e tutto ciò che vola e si posa.
Tutti vivono quando esci a risplendere per loro!
I battelli vanno su e giù per la corrente,
e ogni via è aperta, da quando ti sei levato.
I pesci del fiume guizzano davanti alla tua faccia,
e i tuoi raggi sono in mezzo al mare.

Tu che poni in essere i figli nelle donne,
e crei il fluido nell’umanità.
Che nutri il figlio nel grembo della madre,
che lo lenisci affinché non pianga,
o nutrice di chi è in grembo!
Che da il respiro per tenere in vita
tutto ciò che ha creato;
quando il piccolo esce dal grembo il giorno della nascita,
tu gli apri la bocca alla parola, e gli dai tutto ciò di cui ha bisogno.
Il pulcino nell’uovo cinguetta nel guscio,
perché là dentro gli dai il respiro per tenerlo in vita.
Lo porti a completezza nell’uovo affinché lo rompa;
e quando è completo esce dall’uovo,
e si muove sulle sue zampe quando ne esce.

Come sono varie le creature da te create,
nascoste agli occhi dell’uomo!
O dio unico, che non hai secondi a sé stesso!
Hai creato la terra a tuo piacimento,
mentre eri da solo,
con gli uomini, il bestiame e le fiere selvagge,
tutto quello che vive sulla terra e si muove sui propri piedi,
e tutto quello che si libra in alto e vola con le proprie ali.

Le terre di Siria e di Kush,
e la terra d’Egitto,
tu poni ogni uomo al suo posto,
e provvedi ai bisogni di ciascuno.
Ognuno ha provviste
e la durata della sua vita è calcolata:
Parlano lingue diverse,
e hanno forme altrettanto diverse;
le loro pelli sono differenziate,
perché tu distingui i popoli dei paesi stranieri.

[…]

Perché tu sei il signore di tutti quanti,
che ti affatichi per loro,
il signore di ogni terra, colui che sorge per loro,
o Aton del giorno, grande di maestà!
In tutti i bizzarri paesi stranieri,
tu crei ciò di cui gli uomini vivono.

[…]

I tuoi raggi nutrono ogni campo,
e quando appari splendente
essi vivono e fioriscono per te.
Tu crei le stagioni
per far si che tutto ciò che hai creato continui:
l’inverso per rinfrescarlo,
e il calore perché possa impregnarsi del tuo sapore.
Tu hai creato il cielo lontano in cui risplendere,
per poter guardare tutto ciò che hai fatto.
Tu sei solo, mentre brilli nelle tue forme come Aton vivente,
che appare, splende, scompare, ritorna,
tu crei milioni di forme tutto da solo!
Città, distretti, campi, strada e fiume,
tutti gli occhi ti guardano contro di essi,
O Aton del giorno sopra la terra!

[…]

La terra venne in essere per opera tua,
proprio come hai creato loro.
Quando sorgi essi vivono,
e quando tramonti essi muoiono.
Ma tu hai l’eternità nelle membra,
e tutte le creature vivono in te.
Gli occhi contemplano la tua bellezza finché tramonti;
ogni lavoro è accantonato quando tramonti a Occidente.

[…]


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